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AleAdmin

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MERCATO DOMANI

di AleAdmin 16 Luglio 2021

L’età contemporanea è complessa per tutti i Paesi, anche per l’Italia. Sintetizzando e semplificando, se politica, economia e società avessero avuto come guida, in ogni azione, il criterio della
Sostenibilità, la situazione sarebbe certamente migliore.

Il risultato è che l’economia è assoggettata dalla finanza; la finanza cavalca la globalizzazione; le povertà e le disuguaglianze pervadono la Società, la cui mobilità è bloccata; l’ambiente soffre; la legalità è assediata; l’innovazione tecnologica genera uno sviluppo dal futuro incerto; i tempi della giustizia favoriscono i colpevoli; i giovani discriminati pagano per le politiche poco sostenibili del passato.

Serve una rivoluzione sostenibile per rigenerare gli equilibri di diritti e doveri, meriti e bisogni, interessi privati e pubblici, pari opportunità.

La voglia di cambiamento è ben radicata. Auspichiamo che il cambiamento, contrariamente al passato, abbia come guida, in ogni azione, il criterio della Sostenibilità. Verso un domani migliore.

Tutte le crisi della storia (politiche, economiche e sociali) hanno in comune piani non sostenibili. La fede nello sviluppo lineare ha consentito piani non sostenibili.

Tecnologie e globalizzazione, governate dalla finanza, hanno dato allo sviluppo una logica quantistica. Un intreccio (entanglement) di correlazioni tra fenomeni apparentemente indipendenti, anche distanti, con effetti imprevedibili ed indeterminabili.

Prevedere il futuro, anche a breve (come l’ultimo ventennio ha dimostrato), è praticamente impossibile. Non esistono riferimenti utili, né principi comuni.

Forse un riferimento utile, un principio comune c’è: la Sostenibilità, perché porta certezze al futuro incerto, per la sua capacità rigenerare equilibri e creare resilienza ad ampio raggio, nel Territorio, nella Società, nel Mercato. Da oggi per domani.

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COMUNICARE LA SOSTENIBILITÀ: TRE GIURIE (GIORNALISTI, CONSUMATORI E ONLINE) HANNO SCELTO LE IMPRESE PIÙ EFFICACI.

di AleAdmin 16 Luglio 2021

ANALISI DELLA REALE SOSTENIBILITÀ DEL SISTEMA ITALIA

La realtà della trasformazione sostenibile in atto tanto presso le Imprese quanto presso i Cittadini Consumatori ha preso una forma concreta con il Congresso FUTURE RESPECT, tenuto a Roma dal 10 al 12 giugno scorso, dove sono state messe a confronto le migliori pratiche e i casi di successo, le criticità e le strade possibili per la nuova normalità dello sviluppo, che in Italia stenta a decollare.

Oggi tiriamo le somme dopo trenta giorni di consultazioni. Tutte le 85 pratiche presentate sono esemplari per la trasformazione sostenibile, messe a vantaggio di tutti.

Gli 85 interventi sono stati sottoposti alla valutazione di due giurie oltre al voto online aperto a tutti. La domanda è stata: quale prestazione avete preferito per efficacia e originalità del contenuto e della comunicazione?  

La GIURIA DEI CONSUMATORI, composta da 24 iscritti alle  quattro Associazioni partner del Congresso (ADICONSUM, ADOC, COMITAS, FEDERCONSUMATORI) , ha ritenuto pariteticamente migliori le prestazioni di: F.lli De Cecco, Illy Caffè e Lefay Resorts.

La GIURIA DEI GIORNALISTI ha ritenuto migliori le prestazioni (in ordine alfabetico) di: Aboca, Ecolbio e Ferrarelle. 

La stessa Giura ha assegnato un Riconoscimento speciale al Comune Di Savona “per la sua attività in tema di sostenibilità, incentivo ed esempio per valorizzare il territorio, la sua tipicità e biodiversità, la capacità di accogliere iniziative qualificate capaci di esaltare l’inimitabile <Made in Italy>”

I 4.128 VOTI ONLINE hanno ritenuto migliori le prestazioni di  Asdomar – Generale Conserve, Oleificio Zucchi e Winni’s Naturel – Madel (tra le Imprese); Ater Trieste, Caes – Consorzio Assicurativo Etico Sociale, e Fondazione Italiana Linfomi (nel Terzo Settore).

Quali indicazioni sono emerse per favorire l’affermazione della cultura della Sostenibilità?

Va subito evidenziato che la trasformazione sostenibile riguarda ancora un frammento del sistema produttivo: neanche l’1% delle Imprese con più di 10 dipendenti (200.000) redige un Bilancio di Sostenibilità impegnandosi nella trasformazione sostenibile. 

Paradossale è invece il fatto che una pubblicità su cinque, oggi, contiene la parola sostenibilità senza rappresentarne il significato nel suo complesso. Una sproporzione tra la realtà e il marketing, un rischio reputazionale che aumenta con la consapevolezza dei Cittadini Consumatori. In pratica una comunicazione ingannevole perché non ha riscontro in maniera concreta e dimostrata; gli impatti sono perlopiù autoreferenziali; piuttosto diffusa la fallacia che confonde le idee; insomma informazione che non fa bene, non aiuta.

Il fatto che “essere sostenibili” sia un requisito sempre più apprezzato ne può comportare la strumentalizzazione con superficialità, l’abuso in troppi casi, con una comunicazione tendenzialmente ingannevole che rischia di oscurarne la vera portata e inflazionarne il significato. 

La maggioranza dei Cittadini Consumatori (73%) è scettica sul reale impegno delle Imprese per la trasformazione sostenibile, l’82% non ritiene sincera e trasparente la comunicazione delle Imprese, il 61% valuta inadeguata la relazione che intrattengono con il servizio clienti; mentre il 54% comincia a maturare l’idea che le scelte di acquisto nel tempo saranno fortemente influenzate dalla valutazione dei loro impatti su ambiente, comunità ed economia; neanche 2.000 Imprese redigono un Bilancio di Sostenibilità.
Un altro paradosso messo in luce è che ancora solo una minoranza dei Cittadini Consumatori ha cognizioni sufficientemente chiare della sostenibilità; la maggioranza di questa minoranza riduce la sostenibilità all’ambiente e considera il rischio ambientale prevalentemente come climatico e idrogeologico. Molto meno, il 12% è preoccupato per l’inquinamento di acqua, aria e suolo, ancora meno per la solidarietà e la legalità.

In definitiva c’è molto da fare! Un vuoto che il Congresso Future Respect ha cominciato a colmare, creando una innovativa occasione per uno scambio di idee e un confronto di

esperienze per promuovere la cultura della Sostenibilità tra tutti gli interessati: economia pubblica e privata, terzo e quarto settore, cittadini consumatori, esperti; l’intento è quello di affermare la trasformazione sostenibile del modo di produrre e consumare.

Tra i molteplici temi e le diverse proposte ricordiamo quelle che hanno trovato consenso generale:

− Tra le diverse attività produttive i Cittadini Consumatori si aspettano sostenibilità principalmente da agroalimentare (17%), salute e benessere (sanità e cosmesi) (15%), banche, assicurazioni e previdenza (15%), utenze e utility (13%). Solo l’Agroalimentare tende a rispettare questa esigenza; indietro le altre, sopratutto banche e assicurazioni.

−  Per l’88% dei partecipanti è fondamentale mettere al centro, tra gli stakeholder, i consumatori, i primi a decretare il successo di ogni impresa. Come attori e non come obiettivo. Educarli, formarli, informarli. In questo senso tanto le Associazioni dei Consumatori quanto le Imprese presenti hanno manifestato concreto interesse a potenziare la collaborazione in modo aperto e costruttivo.

− Il 61% dei partecipanti ha concordato sulla necessità di creare maggiore integrazione operativa tra i membri delle filiera  per ottimizzare l’efficacia della trasformazione sostenibile; più concreti partenariati tra Imprese e terzo settore; un incontro strutturato tra chi può dare e chi ha necessità di ricevere per il bene comune e la coesione e l’equità sociale.

− Totale consenso ha raccolto la necessità di porre un freno all’abuso del concetto di sostenibilità oggi eccessivamente e impropriamente sfruttato, strumentalizzato: una mancata corrispondenza tra parole e fatti, tra realtà e comunicazione. 

– Analoga totale condivisione sul fatto che il Covid è stato un acceleratore che ha messo in evidenza la fragilità del nostro sistema, evidenziando la necessità di equilibrio, di tutela delle risorse, di non considerare il profitto come l’unico fine dell’azione. Serve una società che si prenda cura di tutti e non sfavorisca solo vecchie/nuove élite. 

-Per il 58% dei partecipanti l’autoregolamentazione non basta. Serve un maggiore controllo relativo all’informativa sulla sostenibilità nella pubblicità e nella comunicazione, come appena entrato in vigore nel settore dei servizi finanziari. In attesa di verifiche efficaci le Imprese che hanno numeri e fatti da raccontare devono comunicare meglio presentando esempi concreti per contribuire alla corretta affermazione della cultura della sostenibilità.                                         – Per il 71% dei partecipanti una misurazione degli impatti e delle influenze che le pratiche sostenibili apportano effettivamente alla gestione d’impresa deve essere al più presto organizzata e condivisa.

Chiudiamo con due definizioni ricorrenti nel corso del Congresso:

– La  sostenibilità è la chiave del futuro, noi oggi utilizziamo questa chiave come decorazione da mettere al collo, per mostrarla. Così si rischia di bruciare il significato complesso e profondo dell’essere sostenibili, fondamentale per la difesa del futuro.

– Possiamo definire una Impresa sostenibile quando è: solida (crea valore per sé e per gli stakeholder in una prospettiva di medio-lungo periodo; un valore maggiore di quello prelevato al suo esterno), per bene (crea valore senza vizi occulti, danni collaterali o rischi non calcolati, nel rispetto della legalità), lungimirante (guarda al futuro, con una programmazione equilibrata e aperta all’innovazione), generosa (condivide parte del valore creato con chi le permette di prosperare).

Atti congressuali:  HYPERLINK “https://future-respect.it/video/”https://future-respect.it/video/

Gli 85 interventi sono stai sottoposti alla valutazione di due giurie oltre al voto online aperto a tutti.  La domanda è stata: quale prestazione avete preferito per efficacia e originalità del contenuto e della comunicazione?  

GIURIA DEI CONSUMATORI, composta da 24 iscritti alle  quattro Associazioni partner del Congresso, ha ritenuto pariteticamente migliori le prestazioni di (in ordine alfabetico): 

F.LLI DE CECCO

ILLY CAFFÈ

LEFAY RESORTS

GIURIA DEI GIORNALISTI, composta da: 

Chiara Bussi (Il Sole 24 Ore), Marina Marinetti (vd Economy), 

Elena Grinta (Be Intelligent), Alessandra Capozzi (Il Sole 24 Ore), 

PierDomenico Garrone (Il Comunicatore Italiano),

ha ritenuto pariteticamente migliori le prestazioni di (in ordine alfabetico): 

ABOCA

ECOLBIO

FERRARELLE 

La stessa Giura ha assegnato un Riconoscimento speciale al COMUNE DI SAVONA “per la sua attività in tema di sostenibilità, incentivo ed esempio per valorizzare il territorio, la sua tipicità e biodiversità, la capacità di accogliere iniziative qualificate capaci di esaltare l’inimitabile <Made in Italy>”

4.128 VOTI ONLINE

che hanno ritenuto migliori le prestazioni di (pariteticamente in ordine alfabetico): 

Tra le Imprese

ASDOMAR – GENERALE CONSERVE

OLEIFICIO ZUCCHI

WINNI’S NATUREL – MADEL

Nel Terzo Settore

ATER TRIESTE

CAES – CONSORZIO ASSICURATIVO ETICO SOCIALE

FONDAZIONE ITALIANA LINFOMI


Atti congressuali

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Affitta un CSR Manager

di AleAdmin 15 Luglio 2021

AFFITTA UN MANAGER
ESPERTO DI SOSTENIBILITÀ

Rendiamo agevole il percorso di trasformazione sostenibile “affittando” un Manager esperto di Sostenibilità; l’obiettivo è organizzare un percorso, costruito su misura, per adeguarsi con concretezza e gradualità ai trend di mercato che richiedono la valorizzazione di un’attività produttiva impegnata nella trasformazione sostenibile per garantire il rispetto del futuro.

Il Manager è un professionista che vanta esperienze e competenze trasversali nelle funzioni che interessano la trasformazione Sostenibile. Il suo lavoro consente l’accelerazione del risultato, evita errori e perdite di tempo, incertezze e improvvisazioni, assicurando un risultato in tempi brevi e a costi definiti.

Il Manager, in una prima fase, inquadra la missione e la visione aziendale, analizza la mappa degli stakeholder, verifica lo stato e le esigenze da sviluppare, avvia una strategia puntuale e scalabile. Propone una pianificazione organizzativa e l’impostazione dello schema attuativo; contemporaneamente prepara risorse interne per continuare in autonomia dopo la redazione del primo Bilancio.
L’impostazione del lavoro è costruita per ottimizzare i risultati del MODEL  di Sostenibilità; infatti il Manager, al fine di perfezionare un posizionamento capace di rappresentare la reale conformità riconosciuta alla trasformazione sostenibile dell’Impresa, tiene conto, adotta e integra le diverse nozioni di Sostenibilità, parametri e principi consolidati in letteratura (di seguito riportati) e riconosciuti dai revisori.

Il Manager si avvale autonomamente delle informazioni pubbliche disponibili (raccoglie la documentazione ed estrae i dati dal Bilancio contabile, dal sito web, sui canali social, dalla rassegna stampa…); adotta “l’analyst-driven process”, basato sul principio che il suo compito non prevede l’accesso in Azienda, preferendo video call.
Ogni Azienda ha la sua tipologia, dimensione e impostazione.

Il Manager si avvale delle esperienze acquisite da ConsumerLab attraverso la casistica estratta da 1.500 Bilanci di Sostenibilità catalogati (valori generali di confronto) arricchita dai risultati raccolti nelle molteplici indagini generali realizzate.
Questo consente di ottimizzare i tempi strettamente necessari per avviare il percorso e mettere in evidenza l’impegno assunto dall’Azienda nei riguardi della trasformazione sostenibile, in generale, e degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibili programmati dall’ONU per il 2030, in particolare.

Il Manager è in grado di fornire anticipatamente i tempi, i modi e i costi per arrivare al primo Bilancio conforme alle esigenze e alle aspettative dell’Azienda. Analogamente propone un programma per la formazione delle risorse umane interne che rendono l’Azienda autonoma.

PARAMETRI E PRINCIPI CONSOLIDATI IN LETTERATURA 

  • Estratti dagli standard tassonomici GRI (Global Reporting Initiative).
  • Allineati ai criteri ESG (Environmental, Social, Governance).
  • Sintonizzati con gli Obiettivi ONU SDGs (Sustainable Development Goals).
  • Orientati ai SRI (Sustainable and Responsible Investment). 
  • Integrati con informazioni e dati estratti dal conto economico e patrimoniale.
  • Quotati in relazione a esigenze e valutazioni di Cittadini Consumatori. 
  • Attenti alla realtà territoriale, ai valori e alla tradizione, il genius loci, caratteristiche specifiche del Made in Italy.
  • Estesi alla filiera produttiva e commerciale.
  • Ordinati nei capitali classificati dall’Integrated Reporting Council (IIRC): finanziario, produttivo, intellettuale, sociale e relazionale, umano e naturale.
  •  Funzionale alla logica del PNRR.
  • Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza e del Piano Next Generation EU.
  • Aderente alle linee guida per il Reporting Integrato delle PMI emanato da OIBR (Organismo Italiano di Business Reporting). 

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SKINECO – Associazione Internazionale di Ecodermatologia

di AleAdmin 14 Luglio 2021
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PIETRO CORICELLI SpA

di AleAdmin 14 Luglio 2021
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OLEIFICIO ZUCCHI SpA

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MERCATINO Srl

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LEFAY RESORTS & SPA

di AleAdmin 14 Luglio 2021
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INTICOM SpA – YAMAMAY

di AleAdmin 14 Luglio 2021
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