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News

IL DONO DEGLI ITALIANI NELL’ANNO DELLA PANDEMIA

di AleAdmin 14 Ottobre 2021

Anno dell’esplosione della pandemia da Covid-19, il 2020 è stato un banco di prova inedito per misurare la propensione al dono degli italiani. L’emergenza sanitaria ha modificato radicalmente – e in poco tempo – il contesto economico e sociale del nostro Paese e delle sue comunità, tracciando una linea di rottura che però non è ancora definita vista la lenta, faticosa e ancora incompiuta uscita dall’emergenza stessa.

Per tale ragione la fotografia annuale della generosità italiana – che l’Istituto Italiano della Donazione traccia dal 2018 e che giunge nel 2021 alla sua quarta edizione – riproduce un’immagine profondamente segnata dalla situazione in cui è stata scattata che necessita quindi di una profonda contestualizzazione e approfondimento che viene fornito nei capitoli che costituiscono questo.

Ciò riguarda tutti gli ambiti di indagine che, come di consueto, sono raggruppati in tre tipologie di dono: la donazione di capacità e tempo (volontariato), la donazione economica (denaro) e quella biologica (sangue, organi etc.).
Per ciascuno di tali ambiti il Rapporto “Noi doniamo” 2021 misura le pratiche donative e la propensione al dono degli italiani con dati generali accompagnati da approfondimenti svolti da diversi punti di vista.

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PNRR IN ITALIA

di AleAdmin 7 Ottobre 2021

Il piano di rilancio del governo è incentrato su tre linee strategiche. La prima è costituita dalla modernizzazione del Paese, che consiste nel disporre di una P.A. digitalizzata e sburocratizzata; la seconda è rappresentata dalla transizione ecologica, che consiste, in primo luogo, nella riduzione drastica delle emissioni di gas clima-alteranti in linea con il Green Deal Europeo e, in secondo luogo, nel miglioramento dell’efficienza energetica e della qualità dell’aria e delle acque; la terza, infine, riguarda l’inclusione sociale e territoriale e la parità di genere.
Il nostro Paese ha inoltre ricevuto quattro raccomandazioni da parte della Commissione europea:
a) attuare un intervento pubblico a sostegno dell’economia che tenga conto della sostenibilità del debito e che si basi sulla crescita degli investimenti;
b) fornire redditi sostitutivi e un accesso al sistema di protezione sociale adeguati;
c) garantire l’effettiva attuazione delle misure volte a fornire liquidità all’economia reale, in particolare alle Pmi, e focalizzare gli investimenti sulla transizione verde e digitale;
d) migliorare l’efficienza del sistema giudiziario e della pubblica amministrazione.
Il Pnrr italiano, nella versione di febbraio 2021, prevede una spesa di 209,89 miliardi e si articola nelle seguenti sei missioni.

  1. Digitalizzazione, innovazione, competitività del sistema produttivo e turismo. Questa missione è la seconda per allocazione di fondi, con circa 45 miliardi di spesa e si baserà soprattutto sul completamento della rete nazionale di telecomunicazione in fibra ottica e sullo sviluppo delle reti 5G. Si suddivide in tre componenti:
    a) digitalizzazione, innovazione e sicurezza nella P.A. (11,45 miliardi), che punta a completare la rete nazionale di telecomunicazione in fibra ottica e a sviluppare le reti 5G;
    b) digitalizzazione, innovazione e competitività del sistema produttivo (25,93 miliardi), che mira anche a potenziare gli strumenti finanziari per migliorare la competitività delle imprese sui mercati internazionali;
    c) turismo e cultura (8 miliardi).
  2. Rivoluzione verde e transizione ecologica. Questa missione è la prima per allocazione delle risorse (66,59 miliardi) e prevede il raggiungimento della neutralità climatica entro il 2050. Si suddivide in quattro componenti:
    a) impresa verde e economia circolare (5,20 miliardi);
    b) transizione energetica e mobilità locale sostenibile (17,53 miliardi);
    c) efficienza energetica e riqualificazione degli edifici (29,03 miliardi);
    d) tutela e valorizzazione del territorio e delle risorse idriche (14,83 miliardi).
  3. Infrastrutture per una mobilità sostenibile. Questa missione è la terza per allocazione della spesa con 31,98 miliardi. Si suddivide in due componenti:
    a) alta velocità ferroviaria e manutenzione stradale 4.0 (26,30 miliardi), che punta sulla estensione dell’alta velocità e sulla messa in sicurezza e monitoraggio digitale della rete viaria;
    b) Intermodalità e logistica integrata (3,68 miliardi).
  4. Istruzione e ricerca. Questa missione prevede una allocazione di 26,66 miliardi. Si suddivide in due componenti:
    a) potenziamento delle competenze e del diritto allo studio (26,66 miliardi), che si basa sulla promozione dell’accesso all’istruzione e sulla riduzione dei divari territoriali, sullo sviluppo delle competenze STEM3 e del multilinguismo e sull’istruzione professionalizzante;
    b) “dalla ricerca all’impresa” (11,29 miliardi), con il rafforzamento di Ricerca e Sviluppo, lo sviluppo delle iniziative IPCEI4 , il trasferimento di tecnologia e il sostegno all’innovazione.
  5. Inclusione e coesione. Questa missione prevede l’allocazione di 21,28 miliardi. Si suddivide in tre componenti:
    a) politiche per il lavoro (6,65 miliardi), con il rafforzamento delle politiche attive e il sostegno all’occupazione, nonché lo sviluppo del servizio civile universale;
    b) infrastrutture sociali, famiglie, comunità e terzo settore (10,45 miliardi), che prevede lo sviluppo di servizi socio-assistenziali per disabilità e marginalità;
    c) interventi speciali di coesione territoriale (4,18 miliardi), che comprendono una strategia per le aree interne, interventi per le aree del terremoto, lo sviluppo di ecosistemi dell’innovazione al Sud, la valorizzazione dei beni confiscati alle mafie.
  6. Salute. Questa missione prevede l’allocazione di 18,1 miliardi. Le componenti sono due:
    a) assistenza di prossimità e telemedicina (7,50 miliardi);
    b) innovazione, ricerca e digitalizzazione dell’assistenza sanitaria (10,51 miliardi).

Le componenti del Pnrr italiano: composizione percentuale
21,6% – Digitalizzazione, innovazione, competitività
31,7% – Rivoluzione verde e transizione ecologica
15,2% – Infrastrutture per la mobilità sostenibile
12,7% – Istruzione e ricerca
10,1% – Inclusione e coesione
8,6% – Salute

3 L’acronimo STEM sta per Science, Technology, Engineering and Mathematics.
4 L’acronimo IPCEI sta per Important Projects of Common European Interest. Si tratta di un forum che ha l’obiettivo di identificare le catene del valore di importanza strategica per l’Europa e di promuovere l’integrazione tra ricerca pubblica, mondo produttivo e istituzioni.

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CONTRASTO ALLE PRATICHE COMMERCIALI SLEALI NEI RAPPORTI TRA IMPRESE NELLA FILIERA AGRICOLA E ALIMENTARE

di AleAdmin 1 Settembre 2021

Il Consiglio dei Ministri ha approvato il decreto legislativo che recepisce nell’ordinamento italiano la direttiva Ue in materia di pratiche commerciali sleali nei rapporti tra imprese nella filiera agricola e alimentare.
Obiettivo del provvedimento è quello di razionalizzare e rafforzare il quadro giuridico vigente, nella direzione della maggiore tutela dei fornitori e degli operatori della filiera agricola e alimentare e sostenere la trasparenza nei rapporti commerciali a cui venditori e acquirenti di prodotti agroalimentari dovranno attenersi prima, durante e dopo la relazione.
Si tratta di16 pratiche commerciali sleali da vietare, che vanno dai ritardi nei pagamenti e annullamenti di ordini dell’ultimo minuto per prodotti alimentari deperibili, alle modifiche unilaterali o retroattive dei contratti, fino al divieto di pagare al di sotto dei prezzi di produzione. Un intervento normativo per rendere più equa la distribuzione del valore lungo la filiera ed evitare che il massiccio ricorso attuale alle offerte promozionali non venga scaricato sulle imprese di produzione già costrette a subire l’aumento di costi dovuti alle difficili condizioni di mercato.

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FINANZA, ANALISI DEI TEMI CLIMATICI ED ESG

di AleAdmin 1 Settembre 2021

The last few years has seen huge growth in ESG and climate-themed financial products on global markets, with the funds offered growing to a total value of $1.7 trillion in 2020. In parallel, regulators have become increasingly concerned about the quality, consistency, and transparency of available products in this category. This research assesses 723 equity funds specifically marketed using ESG- and climate-related key words, with over US$330 billion in total net assets. It does so on the basis of two climate criteria (portfolio Paris Agreement alignment and fossil fuel intensity) likely to be of primary interest to investors in funds marketed in this manner.

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PNRR, UNA SCOSSA PER LA RASFORMAZIONE SOSTENIBILE

di AleAdmin 1 Settembre 2021

Il PNRR prevede diversi cospicui incentivi per dare concreto impulso al futuro del paese. La parola “Sostenibilità” marca fortemente la natura di questi incentivi.

Il cinquanta per cento dei 190 miliardi in arrivo sono destinati alla trasformazione ecologica, la lotta al cambiamento climatico e lo sviluppo della mobilità sostenibile; poi altri per la salute, il sociale e la ricerca di base/applicata. In pratica il doppio di quanto destinato alla trasformazione digitale.

Oggi la parola Sostenibilità ha un utilizzo che non corrisponde alla realtà; viene sbandierata per immagine con strategie di marketing poco accorte, anche spregiudicate.

Sono ancora poche le Imprese che documentano la loro trasformazione sostenibile con un Bilancio; diversi di questi sono autoreferenziali e senza valutazioni concrete d’impatti, numeri, fatti, risultati.

È più che lecito temere il rischio che gli investimenti in programma strumentalizzino il concetto senza maturare concreti effetti sul territorio, la società, il mercato.

Analisi sulle performance di attività allineate ai criteri ESG (Environment, Social, Governance) e impegnate sugli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile indicati dall’ONU per il 2030, hanno inequivocabilmente dimostrato che oltre al bene comune avvantaggiano i risultati dell’Impresa (solidità, profitto e crescita) nel medio lungo periodo; molto più di chi lo dice ma non lo fa o la fa di facciata.

L’impegno delle Imprese non basta. Anche i Consumatori devono fare la loro parte con stili di vita più equilibrati e scelte di acquisto più consapevoli sulla reale sostenibilità del prodotto-servizio. Aggiungiamo l’impegno delle Istituzioni per configurare bandi in cui la Sostenibilità sia una base portante, prevedendo anche un serio controllo sulla effettiva implementazione della trasformazione sostenibile, congiunto a quello dei Consumatori.

Solo così potremo seriamente confidare per un futuro sereno per noi e per chi verrà dopo di noi (che poi dovranno pagare i debiti che stiamo contraendo).

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GLI ACCESSI ALLA RETE FISSA CON TECNOLOGIA FTTH SUPERANO I 2,1 MILIONI

di AleAdmin 16 Luglio 2021

I dati dell’Osservatorio sulle Comunicazioni, diffusidall’Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni, evidenziano come a fine marzo 2021, nella rete fissa, gli accessi complessivi siano cresciuti per poco meno di 140 mila unità rispetto al trimestre precedente, e di 450 mila su base annua. 

Analogamente a quanto emerso nei precedenti aggiornamenti dell’Osservatorio, vengono rilevati significativi cambiamenti nella composizione delle tecnologie utilizzate per la fornitura del servizio: infatti, se nel marzo 2017 oltre l’80% degli accessi alla rete fissa era in rame, dopo quattro anni questi sono scesi al 33% (con una flessione di 9,93 milioni di linee). Allo stesso tempo sono sensibilmente aumentati gli accessi tramite tecnologie che consentono prestazioni qualitativamente migliori, in particolare quelle in tecnologia FTTC (+7,11 milioni di unità), FTTH (+1,65 milioni) e FWA (+0,70 milioni). Tale dinamica si riflette in un aumento delle prestazioni in termini di velocità di connessione commercializzate: le linee con velocità pari o superiori ai 100 Mbit/s nel periodo osservato (marzo 2017 – marzo 2021) sono passate dal 5,6 al 55,1% del totale. 

Il quadro competitivo degli accessi broadband e ultrabroadband vede Tim quale maggiore operatore con il 42,2%, seguito da Vodafone con il 16,4%, Fastweb con il 15,1% e Wind Tre con il 13,9%. Nel segmento della rete mobile, a fine marzo 2021 le sim complessive superano i 104 milioni con una crescita di 1,2 milioni di unità su base annua: nello specifico, le sim M2M sono cresciute di oltre 2 milioni, mentre quelle “solo voce” e “voce+dati” si sono corrispondentemente ridotte di 800 mila unità. Tim risulta market leader (29,0%), seguita da Vodafone (28,7%) e Wind Tre (25,3%), mentre Iliad si attesta al 7,2%. Considerando il solo segmento delle sim “human”, ovvero escludendo le M2M, Iliad raggiunge il 9,7% con una crescita di 2,3 punti percentuali su base annua, mentre Wind Tre, nonostante una quota in calo di due punti percentuali, rimane il principale operatore con il 27,3% seguito da Tim con il 26,3% e Vodafone con il 23,6%. 

Prosegue a ritmi sostenuti la crescita dell’utilizzo della banda larga mobile da parte degli utenti: il consumo medio unitario mensile di dati nel primo trimestre dell’anno è stimabile in circa 11,6 GB/mese, in crescita di oltre il 40% su base annua, mentre nel primo trimestre del 2021 oltre il 72% delle linee human ha effettuato traffico dati. Nel settore televisivo, con un incremento della propria quota rispetto a marzo 2020 (+1,4 punti percentuali), la Rai conferma la propria leadership in termini di ascolti (4,3 milioni di telespettatori nel giorno medio) e raggiunge uno share del 37,5%. Al secondo posto Mediaset, con 3,7 milioni di telespettatori nel giorno medio registra una diminuzione della propria quota (-0,3 punti percentuali) che si attesta al 31,8%. 

Nello stesso periodo, si osservano performance negative per Comcast/Sky (- 0,6 punti percentuali) e La7 del Gruppo Cairo Communication (-0,6 punti percentuali), mentre stabile risulta quella di Discovery. In controtendenza con +2 punti percentuali gli ascolti ottenuti dagli altri operatori che complessivamente raggiungono il 14,2 punti percentuali. L’analisi dell’evoluzione degli ascolti delle edizioni serali dei principali programmi di informazione (i telegiornali) nel giorno medio, evidenzia il Tg1 e il Tg5 fra i più seguiti (complessivamente con circa 11,3 milioni di ascoltatori). Al terzo posto si colloca l’edizione serale della testata a carattere locale di Rai 3 (TgR) con uno share, pari al 15,3%. 

Nel settore dell’editoria, si conferma l’andamento negativo già rappresentato nei precedenti Osservatori: nel mese di marzo 2021, la vendita di quotidiani (copie cartacee e copie digitali complessive) è pari a circa 50 milioni di copie, in flessione del 9% su base annua. Con riferimento 2 all’intero periodo considerato (marzo 2017 – marzo 2021), le copie giornaliere cartacee complessivamente vendute dai principali editori passano da 50 a 29 milioni di unità con una contrazione del 42%. Contestualmente, le copie digitali risultano in netta diminuzione se consideriamo l’intero periodo (-8 punti percentuali) ma in aumento se si considerano i valori di marzo 2020 (+7 punti percentuali). Analizzando i dati di utilizzo di internet, nel mese di marzo 2021, 44 milioni di utenti medi giornalieri hanno navigato in rete per un totale di 66 ore di navigazione mensile a persona. Passando all’esame dell’audience dei principali social network, Facebook con 35,9 milioni di utenti unici e una dinamica in contrazione su base annuale (-2,5 milioni di navigatori), si conferma la principale piattaforma utilizzata dagli utenti. 

Performance in controtendenza si riscontrano esclusivamente per Pinterest (+3,1 milioni di utenti) e Tik Tok (+3,4 milioni di utenti). Nel primo trimestre dell’anno i ricavi complessivi registrati nel settore postale sono cresciuti in media, rispetto al corrispondente periodo del 2020, del 25,5%. Tale risultato deriva da due tendenze di segno opposto ormai in atto da tempo: la flessione dei servizi di corrispondenza (-7,9% su base annua) e la crescita di quelli relativi alla consegna dei pacchi (+41,9% su base annua, con quelli nazionali che evidenziano una crescita non lontana dal 50%). 

Le corrispondenti dinamiche dal lato dei volumi vedono una flessione del 6% per i servizi di corrispondenza ed una crescita di oltre il 60% nel numero di pacchi movimentati, dato che sale al +62,9% con riferimento alle sole consegne domestiche, a testimonianza di come il ricorso agli acquisti online stia progressivamente caratterizzando in misura strutturale le modalità di acquisto degli italiani. Il quadro concorrenziale del settore postale, nel suo complesso, vede il Gruppo Poste Italiane principale operatore con il 36,1% (ma in flessione di 5,7 punti percentuali su base annua), seguito da BRT (13,6%), e da Amazon che, con una crescita di 4,3 punti percentuali rispetto a marzo 2020, sale al 12,4%. Su base annua, i ricavi unitari medi dei servizi di corrispondenza mostrano una flessione del 7,7% mentre quelli relativi ai servizi di consegna dei pacchi nazionali ed internazionali si riducono rispettivamente del 6,2% e del 12,1%. 

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AMBIENTE, CLIMA ED ENERGIA – A NAPOLI LA SCOMMESSA GREEN G20

di AleAdmin 16 Luglio 2021

Mancano pochi giorni all’apertura dei lavori del G20 su Ambiente, Clima ed Energia che riunisce a Napoli i rappresentanti delle principali economie mondiali, nelle sale di Palazzo Reale il 22 e 23 luglio. Due giorni, 48 ore di confronti tra ministri, diplomatici, delegazioni di tecnici per discutere sulle tematiche all’ordine del giorno dei numerosi incontri in programma. Approcci basati sugli ecosistemi e soluzioni basate sulla natura come modelli e mezzi per affrontare il cambiamento climatico, la biodiversità e la povertà; tutela e ripristino dei suoli degradati; gestione sostenibile dell’acqua; protezione “rafforzata” dei mari; contrasto all’inquinamento plastico marino; cooperazione per l’uso sostenibile e circolare delle risorse; ruolo dei governi centrali a supporto delle Città circolari; educazione, sviluppo delle capacità e formazione; finanza verde.
Sono alcuni dei temi che andranno necessariamente affrontati per fronteggiare al meglio le incalzanti sfide globali, con impatti diretti sulla vita e il benessere della popolazione mondiale. Oggi, più che mai, si rende necessario uno sforzo condiviso di responsabilità e di lungimiranza da parte della comunità internazionale. Il G20, consapevole del proprio ruolo, è fermamente impegnato nella ricerca di risposte coordinate, eque ed efficaci, capaci di porre le basi per un futuro migliore e sostenibile.
I Paesi che ne fanno parte rappresentano più dell’80% del PIL mondiale, il 75% del commercio globale e il 60% della popolazione del pianeta e sono: Arabia Saudita, Argentina, Australia, Brasile, Canada, Cina, Corea del Sud, Francia, Germania, Giappone, India, Indonesia, Italia, Messico, Regno Unito, Russia, Stati Uniti, Sud Africa, Turchia e Unione Europea. A questi si aggiunge la Spagna, che è un invitato permanente del G20.
Ogni anno, la Presidenza invita alcuni altri Paesi, che partecipano a pieno titolo ai lavori del G20, in qualità di ospiti. Vi partecipano inoltre diverse organizzazioni internazionali e regionali, conferendo al foro una rappresentatività ancor più ampia.
I giornalisti, fotografi e operatori dei media interessati a partecipare dovranno obbligatoriamente effettuare richiesta di accreditamento online attraverso il link https://g20italia2021.org/ o accedendo alla sezione accrediti del sito G20 https://www.g20.org/
I giornalisti già accreditati alle precedenti Ministeriali G20 necessitano di un accreditamento specifico per la Ministeriale in oggetto. 
Si precisa che a causa delle restrizioni per Covid-19 potrebbero essere applicate ulteriori limitazioni o controlli all’accesso.
 
Il Media Center si trova presso Palazzo Reale di Napoli, ingresso Piazza Plebiscito (angolo via Cesario Console) e rispetterà i seguenti orari di apertura:

  • Mercoledì 21 luglio – dalle ore 14.00 alle ore 20.00
  • Giovedì 22 luglio – dalle ore 08.00 alle ore 22.00
  • Venerdì 23 luglio – dalle ore 08.00 alle ore 21.00

Per l’accesso al Media Center sarà richiesto il risultato di un tampone rapido negativo effettuato nelle 48 ore antecedenti all’accesso stesso.

II badge per i giornalisti e foto-cineoperatori che riceveranno conferma dell’accredito saranno consegnati presso il Centro Accrediti di Palazzo Reale a Napoli, ingresso Piazza Trieste e Trento nei giorni 19, 20 e 21 luglio dalle ore 09.00 alle ore 18.00. Per i giorni 22 e 23 luglio l’orario sarà dalle ore 08.00 alle ore 18.00.

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COOKIE: DAL GARANTE PRIVACY NUOVE LINEE GUIDA A TUTELA DEGLI UTENTI

di AleAdmin 16 Luglio 2021

Cookie: dal Garante privacy nuove Linee guida a tutela degli utenti
No a scrolling e a cookie wall se non in casi particolari, limiti alla reiterazione della richiesta di consenso

Il Garante per la protezione dei dati personali ha approvato nuove Linee guida sui cookie, con l’obiettivo di rafforzare il potere di decisione degli utenti riguardo all’uso dei loro dati personali quando navigano on line. Il provvedimento è stato adottato tenendo conto degli esiti della consultazione pubblica promossa alla fine dello scorso anno.

L’aggiornamento delle precedenti Linee guida del 2014 si è reso necessario alla luce delle innovazioni introdotte dal Regolamento europeo in materia di privacy, ma ha le sue motivazioni anche in una serie di altri fattori: l’esperienza maturata in questi anni (in base ai numerosi reclami, segnalazioni e richieste di pareri pervenute agli Uffici) sulla non corretta attuazione delle modalità per rendere l’informativa agli utenti e per l’acquisizione del consenso all’uso dei loro dati; il crescente uso di tracciatori particolarmente invasivi; la moltiplicazione delle identità digitali degli utenti che favorisce l’incrocio dei loro dati e la creazione di profili sempre più dettagliati.

Il meccanismo di acquisizione del consenso on line dovrà innanzitutto garantire che, per impostazione predefinita, al momento del primo accesso ad un sito web, nessun cookie o altro strumento diverso da quelli tecnici venga posizionato all’interno del dispositivo dell’utente, né venga utilizzata altra tecnica di tracciamento attiva (ad esempio, cookie di terze parti) o passiva (ad esempio, il fingerprinting).

Ecco, in sintesi, i principali contenuti nelle nuove Linee guida sui cookie.

Informativa

Nel rispetto del Regolamento Ue, l’informativa agli utenti dovrà indicare anche gli eventuali altri soggetti destinatari dei dati personali e i tempi di conservazione delle informazioni. E potrà essere resa anche su più canali e con diverse modalità (ad esempio, con pop up, video, interazioni vocali).

Resta confermato l’obbligo della sola informativa per i cookie tecnici, anche inserita nell’informativa generale. Il Garante raccomanda poi che i cookie analytics, usati per valutare l’efficacia di un servizio, siano utilizzati solo a scopi statistici.

Consenso

Per i cookie di profilazione rimane la necessità del consenso da richiedere attraverso un banner ben distinguibile sulla pagina web, attraverso il quale dovrà anche essere offerta agli utenti la possibilità di proseguire la navigazione senza essere in alcun modo tracciati, ad esempio chiudendo il banner cliccando sulla caratteristica X da inserire in alto a destra.

Riguardo in particolare allo scrolling, il Garante precisa che il semplice spostamento in basso del cursore (scroll down) non rappresenta una idonea manifestazione del consenso. I titolari dei siti (publisher) dovranno eventualmente inserire lo scrolling in un processo più articolato nel quale l’utente sia in grado di generare un evento, registrabile e documentabile presso il server del sito, che possa essere qualificato come azione positiva idonea a manifestare in maniera inequivoca la volontà di prestare un consenso al trattamento.

Riguardo al cookie wall, sistema che vincola gli utenti all’espressione del consenso, il Garante chiarisce che questo meccanismo è da ritenersi illegittimo, salva l’ipotesi, da verificare caso per caso, nella quale il titolare del sito consenta comunque agli utenti l’accesso a contenuti o servizi equivalenti senza richiesta di consenso all’uso dei cookie o di altri tracciatori.

L’Autorità sottolinea inoltre che la ripresentazione del banner ad ogni nuovo accesso per la richiesta di consenso agli utenti che in precedenza l’abbiano negato non trova ragione negli obblighi di legge e risulta una misura ridondante e invasiva. La scelta dell’utente, dunque, dovrà essere debitamente registrata e non più sollecitata, a meno che non mutino significativamente le condizioni del trattamento; sia impossibile sapere se un cookie sia già memorizzato nel dispositivo; siano trascorsi almeno 6 mesi. Resta fermo in ogni caso il diritto degli utenti di revocare in qualsiasi momento il consenso precedentemente prestato.

Il Garante auspica che si arrivi presto ad una codifica universalmente accettata dei cookie, oggi assente, che consenta di distinguere in maniera oggettiva i cookie tecnici da quelli analytics o da quelli di profilazione. In attesa di raggiungere questo obiettivo, il Garante richiama i publisher a rendere manifesti nell’informativa almeno i criteri di codifica dei tracciatori adottati da ciascuno.

I titolari dei siti avranno 6 mesi di tempo per conformarsi ai principi contenuti nelle Linee guida.

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GDPR E CERTIFICAZIONE DEI TRATTAMENTI DI DATI. LE FAQ CON I PRIMI CHIARIMENTI MESSE A PUNTO DA GARANTE PRIVACY E ACCREDIA

di AleAdmin 16 Luglio 2021

Che cos’è la certificazione a fini privacy? Quali garanzie fornisce l’accreditamento? Chi può rilasciare certificazioni sul trattamento dei dati e chi può richiederle? Un singolo prodotto, come un software per la gestione dei dati dei dipendenti, può essere certificato ai sensi del GDPR?

A queste e ad altre domande rispondono le FAQ pubblicate dal Garante per la protezione dei dati personali e da Accredia, l’ente unico nazionale di accreditamento degli organismi di certificazione (OdC). Queste prime FAQ, dedicate ad aspetti generali e a cui seguiranno altre più specifiche, sono state elaborate nell’ambito di una convenzione finalizzata allo scambio di informazioni riguardanti le attività di certificazione e accreditamento previste dal Regolamento Ue sul trattamento dei dati.

Il documento fornisce chiarimenti utili a tutti i titolari o responsabili del trattamento dei dati, sia del settore imprenditoriale che di quello della pubblica amministrazione, che desiderano ricorrere a una certificazione per dimostrare il loro impegno nel rispettare gli obblighi di protezione dei dati e la conformità dei trattamenti ai requisiti previsti dal GDPR.

Le FAQ sono consultabili sui siti internet del Garante per la privacy o di Accredia.
Nelle pagine dedicate è possibile scaricare anche un  opuscolo in formato digitale, realizzato per renderne più agevole la consultazione e la stampa.

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ACCREDITAMENTO DEGLI ORGANISMI CHE CERTIFICANO LE “FIGURE PROFESSIONALI

di AleAdmin 16 Luglio 2021

Avviato l’accreditamento degli organismi che certificano le “figure professionali operanti nell’ambito della gestione dell’innovazione”, in accordo alla nuova norma UNI 11814, che si inserisce nel percorso di qualificazione della legge 4/2013.

L’innovazione è il futuro. in ogni settore, da quello degli strumenti di lavoro quotidiano ai processi tecnologici complessi di Enti, imprese e Pubbliche Amministrazioni, sono necessari crescenti investimenti per stare al passo con un mondo che va sempre più veloce. È quindi cruciale avvalersi di risorse in grado di dimostrare competenze adeguate a occuparsi di innovazione a ogni livello di complessità.

Per rispondere a tali esigenze, Accredia ha avviato l’accreditamento degli organismi di certificazione dei professionisti dell’innovazione, in accordo alla recente norma UNI 11814:2021 “Attività professionali non regolamentate – Figure professionali operanti nell’ambito della gestione dell’innovazione – Requisiti di conoscenza, abilità, autonomia e responsabilità”. Il tema dell’innovazione è infatti al centro dell’attività del gruppo di lavoro UNI/CT 016/GL 89 “Gestione dell’innovazione”, che ha prodotto il documento normativo basato, tra gli altri riferimenti tecnici, sul corpus della serie internazionale ISO 56000.

L’attestazione delle competenze nell’ambito dell’innovazione viene svolta dagli organismi di certificazione delle persone accreditati secondo la norma UNI CEI EN ISO/IEC 17024, e riguarda tre livelli di professionalità:

Tecnico dell’innovazione (Innovation Technician), che opera nell’ambito della gestione dell’innovazione a livello operativo

Specialista dell’innovazione (Innovation Specialist), che si occupa di gestione dell’innovazione a livello tattico-manageriale

Manager dell’innovazione (Innovation Manager), che opera nell’ambito della gestione dell’innovazione ad un livello politico-strategico

I requisiti di conoscenza, abilità, autonomia e responsabilità sono dunque espressi in maniera tale da agevolare e contribuire a rendere omogenei e trasparenti i processi di valutazione della conformità svolti dagli organismi accreditati, oltre a essere specificati in coerenza con il Quadro Nazionale delle Qualificazioni (QNQ).

La certificazione accreditata secondo la norma italiana UNI 11814 permette al professionista di fare un ulteriore passo sul mercato, dal momento che si inserisce nel percorso di qualificazione delle professioni non organizzate ai sensi della Legge 04/2013, aprendo la strada a ulteriori sinergie in ambito innovazione.

Risponde infatti alla crescente richiesta di figure specializzate nell’innovazione da parte di imprese, organizzazioni e PA, e offre un approccio all’Innovation Management che contribuisce alla loro sostenibilità e competitività in un mercato contemporaneo complesso e in costante trasformazione.

I professionisti del settore vedono così riconosciuta la propria competenza in linea con i più recenti requisiti normativi internazionali, e le aziende pubbliche e private hanno a disposizione uno strumento per ridurre rischi e costi e attivare processi virtuosi di innovazione.

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