Glossario
ACCOUNTABILITY
Responsabilità e affidabilità di una persona, di una organizzazione, di un’impresa; la consapevolezza, la garanzia di essere responsabili per accreditarsi e dare fiducia agli stakeholder, dovendo rendere conto dei risultati raggiunti o disattesi rispetto agli obiettivi definiti.
ADVOCACY
L’insieme di azioni con cui un una persona, un gruppo di persone o una organizzazione promuovono e danno appoggio ad una causa al fine di portarla al successo; in pratica sostenere terze parti affinché vengano raggiunti determinati obiettivi mediante l’impegno a sensibilizzare, influenzare i decisori (decision makers).
AIA – AUTORIZZAZIONE INTEGRATA AMBIENTALE
È il provvedimento che autorizza l’esercizio di un impianto o di parte di esso a determinate condizioni che devono garantire la conformità ai requisiti previsti dal Decreto Legislativo 59/05 – Attuazione integrale della direttiva 96/61/CE, relativa alla prevenzione e riduzione integrate dall’inquinamento.
ANALISI COSTI BENEFICI
Tecnica intesa a calcolare ed a ponderare tutti i costi e i benefici relativi ad un determinato piano, programma o progetto. Si tratta, tra l’altro, dei valori di tali costi e benefici, alcuni dei quali, essendo di tipo ambientale, non sono stati o non saranno riflessi in effettive entrate o uscite.
APPROCCIO INTEGRATO
Struttura organizzativa, responsabilità, procedure, procedimenti e risorse messe in atto per la gestione integrata nell’impresa di qualità, sicurezza e ambiente. I vantaggi di un approccio integrato possono essere riassunti in: • ottimizzazione delle attività e delle risorse; • miglioramento della gestione dei sistemi tramite lo sviluppo di azioni sinergiche di prevenzione; • sviluppo di piani integrati di miglioramento; • sviluppo di prodotti e processi secondo criteri integrati; • conduzione di audit in modo integrato.
ASSESMENT
Valutazione di una organizzazione o di una o più persone nell’ambito delle sue risorse e della sua attività, come importanza, consistenza e qualità. Dal latino “assidere – sedere come giudice”. Approfondisce il valore reale e potenziale, le competenze e le attitudini, la coerenza e l’adeguatezza operativa.
ASSET INTANGIBILI
Sono quegli asset che in maniera sempre più incisiva e decisiva concorrono a creare il valore generato dall’impresa. La loro immaterialità è legata al fatto che non sono asset fisici, che si possono cioè toccare (come la materie prime ed i capitali), e che perciò non trovano (o in minima parte) misurazione e contabilizzazione nel bilancio civilistico. Gli asset immateriali costituiscono il “ Capitale dell’Intangibile” aziendale che fa parte del Patrimonio Immateriale, secondo le tre dimensioni principali: a) Capitale Umano: è il sapere messo in campo dalle persone, che include competenze, esperienze e qualità personali di chi opera nell’organizzazione; b) Capitale Strutturale: rappresenta l’infrastruttura che consente al capitale umano di esprimere il suo potenziale e con il quale esiste una relazione di interdipendenza dinamica composta principalmente da capitale tecnologico e da capitale organizzativo; c) Capitale Relazionale: si riferisce al valore del complesso di relazioni tra un Azienda ed i suoi interlocutori (clienti, consumatori, fornitori, ecc.).
ASSURANCE
Assicurazione, garanzia, promessa impegnativa che crea fiducia e sicurezza.
AWARENESS
Consapevolezza e sensibilità. Brand awareness: grado di notorietà del brand ben radicato e memorizzato da parte del mercato in generale e del consumatore in particolare.
BAN
Sostantivo inglese derivante dal verbo to ban, bandire, italianizzato bannare, cacciare, escludere. Particolarmente ricorrente nei social network e nei forum di discussione verso partecipanti sgraditi per il loro comportamento inappropriato anche in violazione di norme e regolamenti interni o generali.
BENCHMARK
Parametro di riferimento dei rendimenti di una classe di titoli. Conosciuto anche come indice di performance, ha la caratteristica di indicare sinteticamente l’andamento reddituale di un investimento finanziario. Il termine più in generale oggi viene utilizzato quale sinonimo in lingua italiana di “raffronto”. In questa accezione più estesa per Benchmark ambientale si intende il raffronto di performance aziendali o di territorio su dati ed indicatori ambientali.
BIODIVERSITÀ
Dall’inglese “biodiversity” tale termine può essere tradotto “varietà della vita” e sta ad indicare una misura della varietà del mondo vivente, è comunemente usato per descrivere il numero, la varietà e la variabilità delle specie animali e vegetali del pianeta. La biodiversità è intesa non solo come il risultato dei processi evolutivi ma anche come varietà di geni, specie ed ecosistemi, corrispondenti a tre livelli di organizzazione biologica fondamentali, connessi gerarchicamente ma profondamente intrecciati.
BIOENERGIA
Energia derivante da processi di trasformazione di bioprodotti quali biomasse cerealicole, lignocellulosiche, delezioni animali, eccedenze alimentari, rifiuti urbani cartacei, ecc.. E’ un’energia rinnovabile, non provoca aumenti di gas serra, in quanto l’anidride carbonica prodotta durante la combustione viene riassorbita dalla biomassa in fase di sviluppo e si utilizza nella forma di biofuels (carburanti come etanolo e metanolo), bioelettricità, calore, biogas.
BIOMASSA
Termine generico che indica tutta la materia organica sia di natura vegetale che animale presente, ad esempio, in un ecosistema. E. un indice della capacità produttiva di un particolare ambiente biologico. Normalmente viene espressa in peso (secco) per unità di superficie o in unità di energia (J/m). Ovviamente l’unità di misura cambia a seconda dell’oggetto in esame. La biomassa di una popolazione di insetti, ad esempio, verrà calcolata in g/m, mentre quella di una comunità erbacea presente in un prato in kg/m e quella di un bosco in t/ha. In campo energetico la biomassa indica la quantità di materiale organico che può essere utilizzata per produrre energia per combustione o tramite fermentazione. Le biomasse utili ai fini della produzione di energia includono il legno, liquami e feci animali, residui agricoli, forestali e della carta. Il concetto di biomassa è strettamente collegato a quello di “produttività” che indica la produzione di biomassa per unità di tempo ed è un parametro funzionale utile allo studio della qualità ambientale e all’evoluzione dello stato di un ecosistema.
BLUE ECONOMY
Settore economico che utilizza risorse marine e costiere (l’economia degli oceani) in forte crescita e, quindi, a rischio di impoverimento irreversibile. Non solo pesca tradizionale, anche acquacultura, maricoltura, energia eolica, estrazione di petrolio e di gas, biotecnologie marine; significativo anche il ruolo di infrastruttura di navigazione.
BUSINESS MODEL
Progetto organizzativo e gestionale di un sistema operativo aziendale finalizzato a produrre valore attraverso la trasformazione di risorse in risultati, acquisendo vantaggio competitivo con appropriate strategie.
CAPITALE
Il valore economico, materiale e immateriale, che consente ad una attività produttiva di implementare il suo business model; il complesso di asset finanziari, produttivi, intellettuali, umani, sociali, relazionali, naturali.
CAPITALE NATURALE
E’ composto dall’insieme dei sistemi naturali (mari, fiumi, foreste, fauna, flora) e dei prodotti dell’agricoltura, della pesca, della caccia nonché dal patrimonio artistico e culturale presente in un dato territorio.
CFC
Composto chimico allo stato gassoso utilizzato nei frigoriferi e nelle schiume autoespandenti; la radiazione ultravioletta causa il rilascio degli atomi di cloro, con pregiudizio del buco dell’ozono, e con la conseguenza di contribuire all'”effetto serra”.
CODICE ETICO
Definisce con chiarezza i valori e le responsabilità che la Società riconosce, accetta, condivide e assume verso l’interno e l’esterno dell’azienda. Il Codice prevede che tutte le attività debbano essere svolte nell’osservanza della legge, in un quadro di concorrenza leale con onestà, integrità, correttezza e buona fede, nel rispetto degli interessi legittimi di clienti, dipendenti, azionisti, partner commerciali e finanziari e delle collettività in cui la società è presente con le proprie attività.
COMMERCIO EQUO E SOLIDALE (CEES)
Modalità di relazione commerciale tra i produttori del Sud del mondo e i consumatori finali del Nord, alternativa a quella tradizionale. Hanno diritto al marchio che identifica i beni del CEES quei prodotti alimentari e di artigianato realizzati nei Paesi in via di sviluppo e venduti nei Paesi industrializzati, che possiedono una serie di caratteristiche peculiari che qualificano il loro processo di produzione e di scambio: prezzo equo, piena dignità del lavoro, pre finanziamento per l’acquisto dei prodotti, sostenibilità ambientale, trasparenza. Il prezzo del prodotto comprende un guadagno che va al produttore per una vita dignitosa e un surplus per investirlo nella produzione.
COMMITMENT
Impegno o promessa vincolante. Comportamenti connessi al senso del dovere e di appartenenza ad una organizzazione che generano motivazione e responsabilità nei suoi riguardi e nei suoi obiettivi.
COMPLIANCE
Conformità, correttezza delle procedure, rispetto delle norme seguite da una organizzazione a difesa della fiducia e della reputazione nei confronti dei clienti, dei partner e degli stakeholders; si tratta di prevenzione e controllo trasversale tra le varie funzioni gestionali. Il termine è di origine medica e si riferisce al rispetto di una terapia o alla capacità un organo di adattarsi a un eccesso di liquidi o gas (una sorta di resilienza).
CONSISTENT
Coerente, costante.
CORPORATE GOVERNANCE
Insieme delle regole di governo di una organizzazione finalizzate alla creazione di valore sociale ed economico per tutti i soggetti coinvolti.
CORPORATE REPORTING
Rendicontazione qualitativa e quantitativa, finanziaria e non finanziaria, del valore creato dall’attività produttiva, attraverso l’analisi del processo gestionale, organizzativo e strategico (governance). I risultati e gli impatti interni ed esterni del business model avvalendosi di indicatori qualitativi i e quantitativi, condivisi con gli stakeholder, necessari per lo sviluppo di lungo periodo.
CREAZIONE DI VALORE
Il risultato della governance a favore degli azionisti da condividere, secondo il principio dsi sostenibilità, con il bene comune e gli interessi generali, senza vizi occulti, danni collaterali e rischi non calcolati o sottovalutati o ignorati. Il valore creato all’interno dell’impresa, per la parte non distribuita all’esterno confluisce nelle varie tipologie di capitale.
CREAZINE DI VALORE DI SISTEMA
Processo tramite il quale gli attori economici si avvantaggiano nel loro insieme all’interno di una società (sistema di comunità e istituzioni) di un territorio (sistema di ambiente e biodiversità) e di un mercato (sistema imprese e consumatori) nel rispetto della legalità e della trasparenza, coniugando gli interessi individuali con quelli collettivi e globali.
CSR
Il CSR, acronimo di Corporate Social Responsability, è un termine al quale negli ultimi anni sono stai dati differenti significati; in termini generali, identifica il ruolo dell’impresa come componente della collettività sociale, in grado di influenzare e allo stesso tempo di essere influenzata dalla morale e dall’etica caratterizzanti l’intera comunità. L’obiettivo dell’impresa rimane pur sempre la massimizzazione del profitto, ma da perseguire con un’ottica diversa, ovvero con una totale apertura alle esigenze sociali della collettività coinvolta.
DISCLOSURE
Divulgazione: diffusione, legittima o abusiva, di notizie o informazioni.
ECO-GESTIONE
Per eco-gestione o gestione ambientale si intende la parte del sistema di gestione complessivo dell’impresa che comprende la struttura organizzativa, la responsabilità, le prassi, le procedure, i processi e le risorse per definire e attuare la politica ambientale dell’impresa stessa.
ECOLABEL EUROPEO
L’Ecolabel è il marchio di qualità ecologica europeo che contraddistingue prodotti e servizi a minor impatto ambientale. Scopo del marchio è quello di segnalare ai consumatori i prodotti o i servizi che sono caratterizzati da un minor impatto ambientale rispetto agli altri in quanto soddisfano specifici e stringenti criteri ecologici definiti a livello europeo.
ECOSISTEMA
L’ecosistema è l’unità funzionale in ecologia e rappresenta il complesso delle relazioni (chimiche e fisiche) tra tutti gli organismi viventi (animali e vegetali) e l’ambiente in cui sono inserite. Il concetto di ecosistema come “luogo” in cui gli organismi interagiscono attraverso flussi di materia ed energia è stato allargato alla “ecologia umana”; per estensione si parla di “ecosistema urbano”.
EFFETTO SERRA
Quando i raggi del Sole colpiscono la terra, questa li assorbe e li riemette sotto forma di calore. Nell’atmosfera ci sono dei gas che non lasciano fuggire questo calore, ma lo trattengono e lo dirigono di nuovo verso la terra, riscaldandola. Senza di essi, la temperatura media sulla superficie terrestre sarebbe di -15/-20 °C. Questi gas sono soprattutto l’anidride carbonica, il metano e i clorofluorocarburi. L’attività umana però immette nell’atmosfera una grande quantità di questi gas, soprattutto di anidride carbonica. Ad esempio, dall’inizio della rivoluzione industriale a oggi, l’anidride carbonica che è in atmosfera è passata da 280 ppm (parti per milione) a 360 ppm. L’effetto è che la terra si riscalda di più. Quando si parla di Effetto Serra non si intende il fenomeno naturale, ma la sua amplificazione causata dall’uomo.
EFFICIENZA ENERGETICA
Nell’ambito delle politiche di energy management avviate negli anni scorsi e in corso per i prossimi anni, volte a perseguire azioni di razionalizzazione, contenimento ed ottimizzazione dei consumi energetici, Snam ha ulteriormente rafforzato le attività volte al risparmio energetico e all’utilizzo di energie rinnovabili.
EMAS EMAS
(REG.CEE 1836/1993 modificato da REG.CEE 761/2001) – sistema comunitario di Ecogestione e Audit (Eco-Management and Audit Scheme) al quale possono aderire volontariamente organizzazioni, pubbliche o private, per la razionalizzazione e riorganizzazione delle stesse perseguendo il miglioramento dell’efficienza ambientale e la riduzione di impatti e sprechi generati. Per ottenere la registrazione EMAS occorre il pieno rispetto della normativa ambientale di interesse, il miglioramento continuo delle prestazioni ambientali, l’implementazione di un sistema di gestione ambientale (SGA) secondo gli standard della norma internazionale ISO 14001 e l’impegno alla trasparenza attraverso la comunicazione esterna (la cosiddetta dichiarazione ambientale).
EMISSIONE
Qualsiasi sostanza solida, liquida o gassosa introdotta nell’atmosfera, proveniente da un impianto o da qualsiasi altra fonte, che possa produrre inquinamento atmosferico (. DPR 203/1988). Lo scarico diretto o indiretto, da fonti puntiformi o diffuse dell’impianto, di sostanze, vibrazioni, calore o rumore nell’aria, nell’acqua ovvero nel suolo. (Dlgs 2005, n.59, art.2 lettera f ). Emission trading (diritto di emissione) Il Protocollo di Kyoto stabilisce che è possibile, nell’esecuzione dei propri obblighi, trasferire i propri diritti di emissione o acquistare i diritti di emissione di un 2 altro Paese. In altre parole, se un Paese riesce a ridurre le proprie emissioni più della quota assegnata può vendere la rimanente parte delle sue emissioni consentite ad un altro Paese che non sia in grado, o potrebbe non essere in grado, di raggiungere l’obiettivo che gli spetta. Viceversa un Paese che spenda di più per ridurre una quota delle proprie emissioni che non ad acquistare la stessa quota da un altro paese disposto a trasferirla, può acquistare tale diritto supplementare.
ENGAGEMENT
Coinvolgimento, attaccamento emotivo del consumatore nei confronti di una marca che scaturisce da specifiche esperienze da esso vissute nel corso dell’interazione con la marca medesima e con altri consumatori.
FEEDBACK
Letteralmente significa retroazione, reazione, risposta anche se il termine è ormai entrato a far parte del vocabolario italiano. Il concetto di feedback o retroazione ha un ruolo fondamentale nei processi comunicativi. Possiamo individuare nella qualità della retroazione, e nel modo in cui il feedback viene usato nel processo comunicativo, un segnale per una “buona comunicazione”. In tal caso si può dire che il significato di una comunicazione sta nel suo risultato. La comunicazione e il feedback ricevuto è un elemento fondamentale per rafforzare e migliorare il rapporto tra la società e i suoi stakeholder.
FONTI NON RINNOVABILI
Le fonti non rinnovabili sono quelle risorse del patrimonio naturale il cui utilizzo ed impiego è limitato nel tempo a causa della loro irriproducibilità, o comunque al loro lentissimo rinnovamento. Vengono anche dette risorse esauribili. Sono ad esempio il petrolio, il metano, le risorse minerarie, i rifiuti. Il problema di queste fonti di energia è doppio: da un lato, non sono infinite e anzi sono destinate ad esaurirsi, dall’altro il loro utilizzo per produrre energia crea problemi di inquinamento atmosferico, delle acque e dei suoli, e contribuisce all’effetto serra.
GAS SERRA
Anidride carbonica, gas metano, protossido di azoto, esafloruro di zolfo, idrofluorocarburi e perfluorocarburi. Sono i gas indicati come i principali responsabili dell’effetto serra. Gestione integrata Integrazione di politiche, programmi e procedure ecologicamente corretti.
GREEN ECONOMY
Settore economico caratterizzato da un modello di sviluppo rispettoso dell’ambiente; genera crescita, crea lavoro e sradica la povertà investendo e salvaguardando le risorse del capitale naturale da cui dipende la sopravvivenza del nostro pianeta: alla base abbiamo il risparmio di risorse, la lotta allo sperco e all’inquinamento, la circolarità associate all’analisi dei danni ambientali reali e potenziali delle diverse attività di produzione e consumo; l’innovazione avvantaggia una maggiore resa economica mediante l’applicazione di sistemi produttivi a ridotto impatto ambientale.
GRI – GLOBAL REPORTING INITIATIVE
Associazione indipendente internazionale che ha come missione lo sviluppo e la divulgazione globale di linee guida sul reporting di Sostenibilità, la cui ultima versione disponibile è chiamata “Sustainability Reporting Guidelines” version 3.0. Queste linee guida riportano i principi e gli indicatori che le organizzazioni possono usare per misurare e pubblicare dati relativi alle proprie performance economiche, sociali e ambientali.
HDI
L’Indice di Sviluppo Umano è costruito sulla base di tre indicatori a livello nazionale della speranza di vita, del grado di istruzione (istruzione degli adulti e iscrizioni alla scuola elementare-media- superiore), e della media del PIL pro capite (espresso in “dollari internazionali” vale a dire in termini di parità di potere d’acquisto- PPP). Ad ognuno di questi tre fattori è dato peso uguale per il calcolo dell’indice HDI. La metodologia per la costruzione dell’indice e’ cambiata tre volte tra il 1990 e il 1994, ma negli ultimi anni e’ rimasta immutata. Il valore dell’HDI, compreso tra 0 e 1, indica quanto ciascun Paese si e’ avvicinato ai seguenti obiettivi: • Speranza di vita 85 anni • Accesso all’Istruzione per tutti • livello decente di reddito.
IMPATTO AMBIENTALE
Qualunque modificazione dell’ambiente, negativa o benefica, totale o parziale, conseguente ad attività, prodotti o servizi di un’organizzazione.
IMPRONTA ECOLOGICA
William Rees, l’autore che insieme a Mathis Wackernagel ha messo a punto l’impostazione base dell'”Impronta ecologica” (1996), la definisce come l’area totale di ecosistemi terrestri e acquatici richiesta per produrre le risorse che la popolazione umana consuma e per assimilare i rifiuti che essa stessa produce.
INCLUSION
Inclusione, effetto positivo dell’inserimento in un contesto capace di generare senso di appartenenza, sentendosi accettato con rispetto e supportato per raggiungere la stime degli altri senza scontare il peso della diversità.
INDICATORI
Un indicatore è una variabile quantitativa o qualitativa che rileva e descrive con semplicità dei “fenomeni” anche complessi e di difficile rappresentazione. Questa attività di misurazione serve a definire gli obiettivi strategici per realizzare un piano di Sostenibilità; permette di monitorare gli sforzi realizzati per raggiungere gli obiettivi; infine consente di valutare i risultati ottenuti e di confrontarli nel tempo. Gli indicatori possono essere indicatori semplici e indicatori composti (derivanti dalla combinazione di due o più indicatori semplici).
INNOVABILITY
Fusione (crasi) tra due parole (innovation + sustainability) per esprimere un concetto sintetico e convergente tra due significati, due trend che caratterizzeranno l’evoluzione dell’economia lineare in economia sostenibile.
INTEGRATED THINKING
“Attenta considerazione delle relazioni fra le varie unità operative e funzionali di un’organizzazione e i capitali che quest’ultima utilizza e influenza. Il pensare integrato conduce ad un processo decisionale integrato e ad azioni mirate alla creazione di valore nel breve, medio e lungo termine.” (IIRC, 2013)
INVESTIMENTO SOCIALMENTE RESPONSABILE
L’investimento socialmente responsabile (SRI, acronimo di socially responsible investment) è la pratica in base alla quale considerazioni di ordine ambientale e/o sociale integrano le valutazioni di carattere finanziario che vengono svolte nel momento delle scelte di acquisto o vendita di un titolo o nell’esercizio dei diritti collegati alla sua proprietà. L’SRI si esplica attraverso la selezione di titoli di società, perlopiù quotate, che soddisfano alcuni criteri di responsabilità sociale, cioè svolgono la propria attività secondo principi di trasparenza e correttezza nei confronti dei propri stakeholder.
I PROGETTI DELLE ONG
hanno come base di partenza il rispetto assoluto dei criteri di giustizia e di equità, i loro campi di intervento sono molto vasti e riguardano, a vari livelli, la politica estera, l’economia, la difesa dei diritti umani, la globalizzazione, la questione del debito estero, le relazioni tra Nord e Sud del mondo, ma, soprattutto, la pace.
ISO 14001
L’intera serie ISO 14000 fornisce strumenti manageriali per le organizzazioni che vogliano porre sotto controllo i propri aspetti ed impatti ambientali e migliorare le proprie prestazioni in tale campo.
Una caratteristica chiave di tutti i requisiti ISO 14000 è la loro natura volontaria. “Volontaria”, in questo caso, significa l’assenza di alcuna costrizione legislativa al loro utilizzo. La decisione di applicare i requisiti ISO 14000 è pertanto una decisione di tipo strategico da prendersi a cura della direzione aziendale.
L’ ISO 14001 è la norma che può essere attuata da qualsiasi tipo di organizzazione che intenda conseguire un miglioramento nell’esercizio delle proprie attività attraverso l’adozione di un sistema di gestione ambientale (1).
Lo standard ISO 14001 (recepita in Italia nella norma UNI EN ISO 14001:1996 e successivamente UNI EN ISO 14001:2004) è uno standard certificabile, ovvero è possibile ottenere, da un organismo di certificazione accreditato che operi entro determinate regole, attestazioni di conformità ai requisiti in essa contenuti.
KPI
In inglese Key Performance Indicator, in italiano ICP – Indicatore Chiave di Prestazione, una quantificazione misurabile che dimostra l’andamento di un processo e l’efficacia con cui un’impresa coglie gli obiettivi posti.
KPI DI SOSTENIBILITÀ
Un indicatore chiave (Key Performance Indicator – KPI) è un indicatore quantitativo che permette di monitorare specifici obiettivi strategici collegati alla politica di sostenibilità in un’ottica di miglioramento continuo. Viene rilevato con una frequenza prestabilita, generalmente più elevata rispetto agli altri indicatori, e consente di valutare l’andamento nel tempo dei risultati indipendentemente dalle variazioni di attività.
LETTERA DI ASSURANCE
La lettera di assurance è un’attestazione di conformità redatta da parte della società di revisione incaricata per la certificazione del Bilancio di Sostenibilità. Per l’anno 2008, il processo di assurance è stato seguito da PricewaterhouseCoopers (PwC), la stessa società di revisione che certifica il Bilancio di Esercizio.
Il processo di assurance del Bilancio di Sostenibilità si basa sullo standard ISAE 3000, emesso nel 2004 dall’International Auditing and Assurance Standard Board (IAASB), lo stesso organismo deputato all’emanazione dei principi di revisione contabile. L’attività è stata svolta al fine di valutare l’affermazione del Consiglio di Amministrazione secondo la quale il Bilancio è stato redatto secondo quanto previsto dalle “Sustainability Reporting Guidelines” version 3.0 emesse dal GRI (Global Reporting Initiative).
LIBRARY
Una collezione o una raccolta di contenuti realizzati per lo stesso scopo, argomento e significato; serve a documentare una specifica trattazione o una attività operativa.
LIFE CYCLE ANALYSIS (LCA)
E’ una metodologia di analisi che valuta un insieme di interazioni che un prodotto o un servizio ha con l’ambiente, considerando il suo intero ciclo di vita che include i punti di pre-produzione (quindi anche estrazione e produzione dei materiali), produzione, distribuzione, uso (quindi anche riuso e manutenzione), il riciclaggio e la dismissione finale.
LIFE CYCLE COST (LCC)
Il costo del ciclo di vita di un sistema complesso (in inglese LCC, acronimo di Life Cycle Cost) è la somma dei costi complessivi di progettazione, costruzione, installazione, avviamento, gestione, dismissione del sistema in questione, nel rispetto del vincolo di Sostenibilità. Le considerazioni analitiche legate alla valutazione del costo del ciclo di vita, nei sistemi industriali, sono alla base della maggior parte delle decisioni di investimento.
MISSIONE
La missione (mission) di un’impresa, o più in generale di qualsiasi organizzazione, è il suo scopo ultimo, la giustificazione stessa della sua esistenza, e al tempo stesso ciò che la contraddistingue da tutte le altre. La missione stabilisce finalità e scopi fondamentali che l’impresa intende perseguire e le conseguenze che intende generare attraverso le sue attività; essa è la ragione d’essere delle attività intraprese dall’organizzazione.
MIGLIORAMENTO CONTINUO
Processo di miglioramento di anno in anno dei risultati; misura del sistema di gestione ambientale relativi alla gestione da parte di un’organizzazione dei suoi aspetti significativi in base alla sua politica ed ai suoi obiettivi e target ambientali. Questo miglioramento dei risultati non deve necessariamente verificarsi simultaneamente in tutte le attività.
MODELLO MANAGERIALE “ADATTIVO”
Modello manageriale delle imprese che si conformano alle norme, reagiscono agli stimoli della società e mettono in opera comportamenti innovativi a seconda delle necessità. Si tratta di un modello che allarga l’obiettivo di compatibilità ambientale alla modifica dei processi produttivi o, in una fase più avanzata, al ridisegno dei prodotti; ciò richiede da un lato una estensione della responsabilità degli obiettivi ambientali ad un numero più ampio di funzioni manageriali e, dall’altro, l’adozione di soluzioni tecnologiche non semplicemente incrementali. L’obiettivo strategico è quello di ottimizzare l’intero sistema dell’azienda e di compiere salti qualitativi in funzione della eco-efficienza e della eco-compatibilità.
MODELLO MANAGERIALE “PASSIVO”
Modello manageriale che contraddistingue le imprese che percepiscono la problematica ambientale solo come un costo, senza cogliere l’aspetto delle opportunità: le imprese che corrispondono a questa categoria si limitano ad intervenire a valle del processo.
MODELLO MANAGERIALE “PROATTIVO”
Modello manageriale delle imprese che hanno compreso l’opportunità della funzione ambientale in termini di eco-efficienza e di mercato. L’impresa ha interiorizzato l’obiettivo ambientale a tutti i livelli della gerarchia con le conseguenti implicazioni.
ONG
L’acronimo O.N.G. sta per Organizzazione Non Governativa, un termine che indica una qualsiasi organizzazione o gruppo locale, nazionale o internazionale di cittadini che non sia stato creato da un Governo, cioè che non faccia parte di strutture governative, e che sia impegnato, senza alcuno scopo di lucro, nel settore della solidarietà sociale e della cooperazione allo sviluppo. La definizione trova la sua fonte nella legge 49/87 e identifica quelle Organizzazioni che, dopo un’istruttoria molto selettiva, ottengono dal Ministero degli Esteri un riconoscimento di idoneità per la gestione di progetti di cooperazione.
ORANGE ECONOMY
Settore economico detto anche industria creativa, comprende abilità particolarmente attrattive per i giovani che mettono a sistema il valori umanistici con l’innovazione tecnologica. Mettono cioè a sistema diversi settori dell’economia con lo scopo principale di integrare la produzione o riproduzione, promozione, diffusione e / o commercializzazione di beni, servizi e attività che hanno carattere culturale, artistico o storico trasformando le idee in beni e servizi culturali e / o creativi, necessari per dare spinta innovativa a i programmi politici e per sensibilizzare il cittadino agli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile.
OUTCOME / IMPATTO
Conseguenze (positive e negative) interne ed esterne sui capitali, generate dalle attività aziendali e dai relativi output (IIRC, 2013).
PERFORMANCE
Risultati ottenuti da un’organizzazione rispetto ai suoi obiettivi strategici e ai suoi outcome in termini di impatti sui capitali. (IIRC, 2013)
PM10/PM 50
È la frazione di particelle in aria di dimensioni più piccole, inferiori a 10/50 micron (un micron – μm – corrisponde ad un millesimo di millimetro). Date le loro piccole dimensioni, possono restare a lungo sospese in atmosfera senza depositarsi al suolo ed inoltre sono quelle che penetrano più in profondità nelle vie respiratorie causando i problemi maggiori a livello di salute nell’uomo.
POLICY
Un complesso di idee, principi o regole definito formalmente da una organizzazione per affrontare situazioni o progetti specifici in Circoli, Aziende, partiti, Governi e simili; illustra il posizionamento dell’organizzazione, nella visione e nella missione.
PURPOSE DRIVEN
La comunicazione che non parla di prodotti ma di valori, che risponde alla domanda “what’s my why”, qual’è la mia ragion d’essere; in pratica la comunicazione che propone un impatto socialmente utile per le persone e il bene comune, perché il brand crede in una precisa causa e la porta avanti anche se non ha diretto legame con i propri prodotti-servizi.
RESPONSABILITÀ SOCIALE
L’integrazione volontaria delle preoccupazioni sociali e ambientali in tutte le operazioni commerciali, nei processi decisionali e nei rapporti fra l’azienda e i propri interlocutori (gli stakeholder), dal Libro Verde della Commissione Europea.
RECUPERO
Le operazioni che utilizzano rifiuti per generare materie prime secondarie, combustibili o prodotti, attraverso trattamenti meccanici, termici, chimici o biologici, incluse la cernita o la selezione.
RECUPERO ENERGETICO
Utilizzazione di rifiuti combustibili quale mezzo per produrre energia mediante incenerimento diretto con recupero del calore.
RICICLO
Ritrattamento in un ciclo produttivo del bene di consumo (a fine vita commerciale) per la funzione originaria o per altri fini.
RIFIUTO
Qualsiasi sostanza, prodotto di scarto od oggetto giunto al termine del suo uso di cui il produttore abbia deciso o abbia l’obbligo di disfarsi. In base alla loro origine sono classificati in rifiuti urbani e rifiuti speciali mentre, secondo le caratteristiche di pericolosità (dovute alla natura o alle attività che producono i rifiuti), si distinguono a loro volta in rifiuti pericolosi e non pericolosi. A seconda dello stato fisico si possono distinguere in rifiuti solidi, liquidi e gassosi.
RIFIUTI PERICOLOSI/NON PERICOLOSI
Ai sensi del Decreto Legislativo 22/97 si definisce rifiuto qualsiasi sostanza od oggetto di cui il detentore si disfi, abbia deciso o sia obbligato a disfarsi. I rifiuti pericolosi possiedono per definizione almeno una delle 14 caratteristiche di pericolo definite in relazione ai rischi per l’uomo e per l’ambiente secondo quanto previsto dalle norme comunitarie.
RIFIUTI SPECIALI
a) i rifiuti da attività agricole e agro-industriali; b) i rifiuti derivanti dalle attività di demolizione, costruzione, nonché i rifiuti pericolosi che derivano dalle attività di scavo; c) i rifiuti da lavorazioni industriali; d) i rifiuti da lavorazioni artigianali; e) i rifiuti da attività commerciali; f) i rifiuti da attività di servizio; g) i rifiuti derivanti dalla attività di recupero e smaltimento di rifiuti, i fanghi prodotti dalla potabilizzazione e da altri trattamenti delle acque e dalla depurazione delle acque reflue e da abbattimento di fumi; h) i rifiuti derivanti da attività sanitarie; i) i macchinari e le apparecchiature deteriorati ed obsoleti; j) i veicoli a motore, rimorchi e simili fuori uso e loro parti; k) il combustibile derivato da rifiuti; l) i rifiuti derivati dalle attività di selezione meccanica dei rifiuti solidi urbani.
RIFIUTI URBANI
a) i rifiuti domestici, anche ingombranti, provenienti da locali e luoghi adibiti ad uso di civile abitazione; b) i rifiuti non pericolosi provenienti da locali e luoghi adibiti ad usi diversi da quelli di cui alla lettera a), assimilati ai rifiuti urbani per qualità e quantità, ai sensi dell’articolo 198, comma 2, lettera g) del DLGS 152/2006; c) i rifiuti provenienti dallo spazzamento delle strade; d) i rifiuti di qualunque natura o provenienza, giacenti sulle strade ed aree pubbliche o sulle strade ed aree private comunque soggette ad uso pubblico o sulle spiagge marittime e lacuali e sulle rive dei corsi d’acqua; e) i rifiuti vegetali provenienti da aree verdi, quali giardini, parchi e aree cimiteriali; f) i rifiuti provenienti da esumazioni ed estumulazioni, nonché gli altri rifiuti provenienti da attività cimiteriale diversi da quelli di cui alle lettere b), c) ed e) del DLGS 152/2006.
RISCHIO ESG (Environment, Social, Governance)
Effetti e impatti negativi generati da vizi occulti, danni collaterali e rischi non calcolati o sottovalutati o ignorati nel processo di creazione di valore, comprese la violazione, la elusione e la evasione di leggi e norme nei riguardi dell’Ambiente e della Società nel corso della gestione operativa del processo produttivo.
RISPARMIO ENERGETICO
Uno dei sistemi, insieme alla razionalizzazione e all’utilizzo di fonti alternative, per stabilizzare il costo energetico. Risparmiare è una soluzione che, non richiede alcuno sforzo attivo, ma solo un adeguamento passivo ad una situazione di scarsità ovvero una modifica dei comportamento dei, consumatori in modo da ottenere lo stesso servizio con un minore uso di energia. La razionalizzazione energetica, invece, richiede innovazione e proiezione nel futuro verso tecnologie energetiche più efficienti. Anche l’utilizzo di fonti alternative non fossili può far parte di una razionalizzazione del sistema energetico. I tre sistemi rispondono sia a motivazioni economiche sia ambientali. Da questo secondo punto di vista lo scopo è ridurre gli impatti relativi alla produzione, trasporto e utilizzo dell’energia. L’obiettivo resta quello di coniugare sviluppo e ambiente.
SCORING
Metodo statistico che analizza una pluralità di dati e informazioni per valutare un rischio, definire l’affidabilità, l’impegno a rispettare gli obiettivi e i risultati promessi.
SEM – Search Engine Marketing
Metodologia per incrementare la visibilità di un sito attraverso i motori di ricerca.
SEO – Search Engine Optimization
Metodologia per migliorare il posizionamento di una pagina web tra i risultati di un motore di ricerca.
SILVER ECONOMY
Settore economico inerente i bisogni e le aspettatuve degli over 65 anni. Un settore in crescita continua per l’aumento della longevità e per la caduta della natalità. Interessa il maggior numero di attività produttive di ogni altro settore e economico per la sua poliedricità dei componenti e per la loro diversità da quelli degli altri settori.
SISTEMA DI GESTIONE AMBIENTALE
La parte del sistema di gestione che comprende la struttura organizzativa, le attività di pianificazione, le responsabilità, le prassi, le procedure, i processi, le risorse per elaborare, rendere operativa, verificare e correggere la politica ambientale. La documentazione che descrive complessivamente il Sistema di Gestione Ambientale e i mezzi per raggiungere gli obiettivi stabilità è costituita dalla politica ambientale, dal manuale di gestione ambientale, dal piano di gestione ambientale. I moderni sistemi di gestione integrano, quasi sempre, la tutela della salute, la sicurezza sul lavoro e la protezione ambientale e spesso associano a queste tre variabili anche la gestione della qualità.
SISTEMA DI GESTIONE DELLA QUALITÀ
Organizzazione per la gestione dell’attività aziendale rispondente a criteri definiti da specifiche norme europee e/o internazionali.
SOCIAL ACCOUNTABILITY 8000 ( SA 8000 )
E’ la prima norma internazionale di certificazione dell’impegno etico sociale di un’impresa; anche per questa norma vige la volontarietà di adesione da parte dell’azienda. La certificazione riguarda il rispetto dei diritti umani, dei lavoratori, la tutela contro lo sfruttamento dei minori, le garanzie di sicurezza e di salubrità sul posto del lavoro. L’azienda che decide di certificarsi SA 8000 deve dimostrare di agire rispettando i suddetti punti. Inoltre, l’azienda certificata SA 8000 deve avere a che fare con fornitori che, pur non essendo certificati, sono tenuti comunque a loro volta a rispettare i requisiti della norma.
STAKEHOLDER
Individui o gruppi che risultano portatori di interesse nei confronti dell’impresa e in particolare che, riguardo alle attività delle società o a uno specifico progetto:
•potrebbero subire effetti positivi o negativi;
•hanno o potrebbero esercitare qualche influenza su di essi;
•sono interessati ai risultati e alle conseguenze che ne possono derivare.
Alcune categorie di stakeholder possono essere: azionisti (o shareholder), dipendenti, clienti, fornitori, istituzioni pubbliche, concorrenti, comunità locali, gruppi di pressione, mezzi di comunicazione di massa, ecc.
STAKEHOLDER ENGAGEMENT
Il processo complessivo attraverso il quale gli stakeholder della società sono identificati, analizzati, consultati.
Un coinvolgimento degli stakeholder efficace e strategicamente allineato può:
•condurre ad uno sviluppo sociale più equo e sostenibile dando a chi ha il diritto di essere ascoltato l’opportunità di essere coinvolto nei processi decisionali;
•permettere una migliore gestione del rischio e accrescere la reputazione;
•tenere conto dell’insieme delle risorse (conoscenza, persone, disponibilità economica e tecnologica) per risolvere problemi e raggiungere obiettivi che non possono essere perseguiti dalle singole organizzazioni;
•permettere la comprensione in profondità dell’ambiente in cui opera l’impresa, compresi gli sviluppi del mercato e l’identificazione di nuove opportunità strategiche;
•consentire alle imprese di imparare dagli stakeholder, ottenendo risultati nei prodotti emiglioramenti nei processi;
•informare, educare e influenzare i portatori di interessi e l’ambiente esterno perché migliorino i loro processi decisionali e le azioni che hanno un impatto sull’impresa e sulla società; •costruire la fiducia tra un’impresa e i suoi stakeholder.
STEM
Dall’inglese Science, Technology, Engineering and Mathematics, discipline alla base dell’innovazione richiesta dalle attività produttive. Obiettivo di formazione ed educazione per migliorare la competitività nel campo della scienza, tecnologia e allo sviluppo. I laureati STEM hanno in futuro la maggiore possibilità di trovare lavoro.
SVILUPPO SOSTENIBILE
Lo sviluppo sostenibile si prefigge di soddisfare i bisogni attuali senza compromettere quelli delle generazioni future. La crescita economica e lo sviluppo si debbono realizzare e mantenere nel lungo periodo, rispettando i limiti imposti dal sistema ambiente nel significato più ampio del termine. La definizione del concetto di sviluppo sostenibile, è contenuta nel Rapporto della Commissione Mondiale sull’Ambiente e lo Sviluppo, nota anche come “Commissione Bruntland” dal nome della presidente, la norvegese Gro Harlem Bruntland (anno 1987).
SWOT – Strengths, Weaknesses, Opportunities, Threats
Analisi dei punti di forza (strenghts), di debolezza (weaknesses), opportunità (opportunities) e le minacce (threats) di un programma operativo o di investimento.
TEP
(acronimo di tonnellate equivalenti di petrolio) Con questo termine si intende il quantitativo di uno o più combustibili che equivale, per potere calorifico, ad una tonnellata di petrolio. In pratica, un quantitativo di combustibili può essere espresso mediante l’equivalente quantitativo di petrolio.
TREND
La tendenza del senso comune, generale o particolare, e/o di un flusso di dati in una direzione che sta cambiando la situazione di partenza nel mercato; indica l’evoluzione al rialzo o al ribasso di quotazioni materiali e valori materiali come percepiti.
VALUTAZIONE D’IMPATTO AMBIENTALE (VIA)
Strumento di politica ambientale finalizzato a verificare l’impatto complessivo del progetto di una determinata opera sull’ambiente, anche in ordine ai livelli di qualità finale, mediante un’apposita procedura. La VIA tende, dunque, a proteggere sia l’ambiente che la qualità della vita ponendo in essere una politica ecologica che eviti fin dall’inizio i guasti ambientali. A tal fine è necessario tener conto, in tutti i processi tecnici di programmazione e di decisione, delle eventuali ripercussioni dell’opera sull’ambiente mediante l’adozione di procedure destinate a valutarle.
VALUTAZIONE AMBIENTALE STRATEGICA (VAS)
La valutazione ambientale strategica è lo strumento proposto a livello europeo per integrare considerazioni ambientali nei processi di elaborazione ed adozione di piani e programmi Processo sistematico di valutazione delle conseguenze sul piano ambientale delle azioni proposte (politiche, piani o iniziative sia nell’ambito di programmi nazionali che regionali e locali) in modo tale che queste siano incluse e affrontate, alla pari delle considerazioni di ordine economico e sociale, fin dalle prime fasi (strategiche) del processo decisionale. In altre parole, la Valutazione Ambientale Strategica non è altro che la verifica della coerenza delle proposte programmatiche e pianificatorie con gli obiettivi di sostenibilità, a differenza della VIA che si applica a singoli progetti di opere.
VERIFICA ESTERNA
La verifica esterna è l’attività svolta da un ente terzo per accettare la conformità degli strumenti di responsabilità etico-sociale adottati dall’impresa. Genera credibilità e reputazione e stimola il miglioramento continuo.
ZERO EMISSIONI
Obiettivo raggiungibile accoppiando e legando fra loro industrie, spesso di settori non contigui fra loro, in una sequenza tale per cui i rifiuti di una divengono l’input di produzione dell’altra. Ciò che è prodotto come rifiuto da un singolo comparto produttivo e non ha modo di essere valorizzato all’interno dello stesso, può essere utilizzato come input da un diverso settore produttivo. Per ottenere questo utilizzo completo delle materie prime è necessario uscire dal singolo comparto produttivo e iniziare a ragionare in termini di sistema industriale in modo da cogliere le interazioni tra le diverse parti.
Acronimi
- B2B / B2C (Business to Business / Business to Consumer)
- BOARD of DIRECTORS (Consiglio di Amministrazione)
- CEO (Chief Executive Officer – Amministratore Delegato)
- CFO (Chief Finance Officer – Direttore Finanziario)
- CHAIRMAN (Presidente)
- CMO (Chief Marketing Officer – Direttore Marketing)
- CRO Chief Risk Officer – Direttore gestione rischi)
- CRAL (Circolo Ricreativo Aziendale)
- DIB (Digital Innovation Board)
- DNF (Dichiarazione Non Finanziaria)
- DPIA (Data Protection Impact Analysis)
- DPO (Data Protection Officer)
- ESG (Environmental, Social and Governance)
- GDPR (General Data Protection Regulation)
- GM (General Manager – Direttore Generale)
- GRI (Global Reporting Initiative)
- HR Manager (Human Resource Manager – Direttore del personale)
- MB (Market Based )
- MCR (Micro Carbon Residue)
- NPS (Net Promoter Score)
- ONU (Organizzazione delle Nazioni Unite)
- SDGs (Sustainable Development Goals)
- SRI (Sustainable and Responsible Investment)
- UNGC (United Nations Global Compact)
NB – Parte delle voci sono tratte dal glossario economico ambientale e di sostenibilità del Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili.